
MAMMA MIA CHE BECERI!
Mentre la Gelmini chiede la fiducia per tagli e sciocchezze varie... ascoltatevi cosa riescono a dire alla festa del PDL un manipolo di sguaiati fanatici del corrente governo.
Per tutto il talk urlano invocando all'autorità e alla patria!!! Insomma il solito "dio, patria e famiglia".
Nessuna parola su competizione, università, baroni, concorsi truccati e modelli europei per la ricerca... nulla.
L'unico che si salva (ma anche lui urla) è Mario Mauro che riconosce che la politica non riforma perché vive solo di clientele.
Luigi Amicone lo invito a candidarsi direttamente nel PDL... visto che come giornalista è abbastanza inutile (anche lui urla).
Barbareschi raggiunge il massimo dicendoci che fondamentalmente è meglio lavorare invece che studiare... magari come fa lui alle Hawaii!!!!
La gelmini fa ammenda nell'aver rubato l'abilitazione prendendosela con gli ordini professionali corporativi... che però magicamente, chissà come mai, non fanno parte delle riforme di questo governo.
31 Gennaio 2008 alle 7:18 pm
@colombo da priverno:
mi potresti indicare un documento dove SI SPIEGA
l’incostituzionalità dell’abolizione dei concorsi universitari?
Volendo poi essere formali anche la
stabilizzazione dovrebbe essere incostituzionale!
31 Gennaio 2008 alle 7:37 pm
Rivoluzioneitalia, non è una norma specifica della Costituzione sui concorsi universitari, ma è la norma generale sulle assunzioni nella pubblica amministrazione (l’università è una pubblica amministrazione). Si tratta dell’art. 97, comma 3, della costituzione, che dice:
“agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi previsti dalla legge”.
Inoltre, l’art. 51, comma 1 della costituzione prevede che l’accesso dei cittadini “agli uffici pubblici” debba avvenire “in condizioni di eguaglianza”.
Orbene, il metodo concorsuale è quello comunemente ritenuto più idoneo (in astratto) a garantire le condizioni di eguaglianza, che la costituzione, come vedi, ritiene essere un valore prevalente rispetto agli altri (ad es. la celerità della scelta).
E’ vero che l’art. 97, comma 3, lascia aperta la possibilità di eccezioni, ma queste devono essere adottate espressamente dalla legge.
Ecco perchè Mussi più volte affermava che - pur ritenendo che il sistema migliore non fosse, per l’università, quello dei concorsi - lui con un semplice regolamento non poteva eliminarli, ma solo cercare di disciplinarli diversamente.
Per eliminarli ci voleva una legge forte, seria e meditata (che doveva andare a derogare alla costituzione, in sostanza). Quel che ho detto io, se non erro, è che questa maggioranza se li sognava i numeri per fare con serenità una legge così.
La stabilizzazione sarebbe incostituzionale, su questa base, per chi non ha mai fatto un concorso (contrattisti). Per chi ha fatto un concorso (assegnisti), probabilmente la trasformazione del rapporto in un tempo indeterminato rimarrebbe nei limiti di costituzionalità, perchè un concorso c’è stato.
capito perchè ogni tanto insisto ad analizzare diversamente le diverse figure di precari?
In ogni caso, se la stabilizzazione fosse stata non automatica, ma attraverso un giudizio selettivo di idoneità nazionale, penso che la modalità concorsuale si sarebbe potuta rietenere rispettata lo stesso (ed in questo caso anche per i contrattisti, che sarebbero stati sottoposti a giudizio drettamente in sede d’idoneità.
Rivoluzione, Spero di esser stato utile
Cari saluti