sabato 11 ottobre 2008

Voci di declino.



In questo video vengono poste ai ricercatori precari alcune domande riguardanti l'utilità della ricerca.

Nessuno ha dato una risposta plausibile...
Ci viene invece (come al solito) ricordata dagli osservatori stranieri:
In developed economies that trade on brain power, it is vital that advances to our knowledge forged in the universities are transferred into use and exploited commercially. The idea of the knowledge economy requires a strong higher education sector.
Da: University Challenge: Whatever happened to the University of Bologna?

Nello stesso articolo c'è il commento con la risposta di un barone italiano:
I am a 60-years-old researcher and teacher in Biochemistry at the University of Pisa. I never won a prize for scientific research, nor discovered or produced anything which would immediately yield money (neither am I interested in it).

I suggest you to read “The profession” by I. Asimov (1957). GC

Giovanni Cercignani, Pisa, Italy

Insomma questo baronetto ci spiega che la sua ricerca è un radical chic… anzi quasi spirituale e che il denaro quindi lo distrae… poi saluta tutti con una citazione colta…

Questo modo snob di porsi è insopportabile…
E’ come dire “non mi interessa che l’università possa portare benessere e lavoro anche nel breve periodo, per me importante è lo style”.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Guarda mi smuovo anche a scriverti sul tuo blog.
A parte che la storia del Cercignani e' vecchia (se n'era gia' parlato, anche con te, sul blog di RNRP), io ti posso assicurare che Giovanni e' tutto meno che un Baronetto, e' un bravissimo prof (forse uno dei migliori che abbia incontrato), ha 42 pubblicazioni su riviste top nel campo di microbiologia e biofisica (including Lancet, non so se mi spiego...). LA sua risposta, che tu bolli come radical chic solo perche' si fa "vanto" di non aver scoperto nulla di economicamente valuable, e' volutamente provocatoria: chi invoca la ricaduta a breve termine della ricerca mira a segare la ricerca di base, ovvero a tagliare il tronco dell'albero perche' tanto quelli che danno frutti sono i rami...
La ricerca di base, sostenuta dallo STATO (brrr) e' il primo mobile di tutta la baracca, e lo sanno bene pure quei sovietici degli Americani che "buttano" tramite l'NIH, NASA, NCI miliardi di dollari in ricerche "estreme" sulla microfauna delle sorgenti vulcaniche sottomarine o l'ecosistema antartico o l'esobiologia o l'astrofisica della materia.
France

Anonimo ha detto...

CIao France

Non conosco Cercignani... ma capisco benissimo che ci siano persone meritevoli nelle università italiana... il punto è che tutte le carriere degli strutturati italiani non sono mai state soggette ad UN MERCATO del lavoro.

Molte persone magari molto più brave di Cercignani o magari anche meno... non hanno mai avuto le opportunità per l'accesso a tale professione... (i.e. totale assenza di mercato).

Nessuno è contro ai finanziamenti dello stato... tutti dovrebbero invece essere contro l'eccesso di stato che schiaccia la concorrenza e la competizione.

r.i.

Anonimo ha detto...

Ho conosciuto Giovanni Cercignani quest'anno e ti assicuro che è il miglior insegnante che abbia mai avuto all'Università. E' tutto tranne che un "baronetto"; anzi, si dedica con passione all'insegnamento (della ricerca non posso dire nulla), dimostrando che davvero non è importante il guadagno. Non si tratta di essere "radical chic" se ogni tanto esiste qualche brava persona!

Anonimo ha detto...

LAS VEGAS, Nov. 15, 2012 -- /PRNewswire/ -- Caesars Entertainment Corporation (NASDAQ: CZR) today announced that Donald Colvin will join the company as Executive Vice President and Chief Financial Officer, subject to required regulatory approvals. In this role, Colvin will be responsible for Caesars' finance functions and report to Gary Loveman, Chairman, President and Chief Executive Officer. [url=http://SWEDENINTERNETCASINO.COM/]slots[/url]