sabato 2 giugno 2007

Finalmente c'è stato...


Il ministro Mussi e l'economista Perotti si sono incontrati al festival dell'economia per parlare di due diverse concezioni per università e ricerca. Purtroppo non hanno messo il video online... per ora c'è solo questo comunicato stampa .

C'è però un video interessante: http://www.festivaleconomia.tv/
FORMAZIONE, RICERCA, INNOVAZIONE E IMPRESA
coordina GIANCARLO SANTALMASSI - introduce FRANCESCO DAVERI

intervengono: ALBERTO BOMBASSEI, PIER LUIGI CELLI, JOHN MARTIN, FABIO MUSSI, UMBERTO PAOLUCCI, MARINO REGINI, MARCO SALA, GIANLUCA SALVATORI.
Qui ad un certo punto Mussi richiama il litigio fatto precedentemente con Perotti :D . Quindi il dibattito Mussi/Perotti deve essere stato interessante. Poi la solita tristezza di Mussi... si arrabbia quando il moderatore richiama all'attenzione "La Casta" dei politici. Continua successivamente con l'articolo di David A. King usato anche dalla Moratti dell'epoca... che dice che l'Italia è addirittura meglio degli USA nella ricerca :o. Questo articolo è stato smentito e strasmentito qui (oppure qui in tre semplici videopuntate 1, 2, 3).
Insomma antipolitica rulez: Mussi al potere dice le stesse str.....e della Moratti.

Se non riuscite a vederlo dal browser vi consiglio di usare il Video Player VLC o il QuickTime Player, inserendo il seguente link:
rtsp://streaming3.ifl.it/fe2007/mussi.mp4

venerdì 1 giugno 2007

Che Drago!!!



Bello il discorso di Draghi... peccato che per avere Draghi e la nuova (funzionante) Banca d'Italia, il "fuoco" lo ha dovuto sputare la solita Italia degli scandali... a colpi di magistratura su fazisti e furbetti del quartierino...
Invece l'ondata qualunquista sui privilegi dei politici non è bastata... :( Ci voleva anche la magistratura... dato che ormai l'unica forma che fà andare avanti la baraccaItalia è quella dello scandalo & magistratura!
Davanti a questo pessimismo della ragione che non può che essere attratto dall'antipolitica, c'è comunque l'ottimismo della volontà di questo Draghi che in perfetto stile anglosassone ci ha esposto un discorso veramente condivisibile...

Ecco il pezzo riguardante istruzione università e ricerca:

[...]
L’istruzione si conferma al primo posto fra i campi dove un cambiamento forte è necessario. La bassa collocazione del nostro sistema scolastico nelle graduatorie internazionali ha una caratterizzazione territoriale che merita attenzione. Al Sud i divari nei livelli di apprendimento sono significativi già a partire dalla scuola primaria, tendono ad ampliarsi nei gradi successivi: un quindicenne su cinque nel Mezzogiorno versa in una condizione di "povertà di conoscenze", anticamera della povertà economica. Il ritardo si amplia se si tiene conto dei più elevati tassi di abbandono scolastico. L’esistenza di un divario territoriale così marcato mostra che il problema non sta solo nelle regole, ma anche nella loro applicazione concreta.
In Italia il reclutamento dei docenti, la loro distribuzione geografica e fra le diverse scuole, i percorsi di carriera sono governati da meccanismi che mescolano, a stadi diversi, precarietà e inamovibilità. La mobilità ha scarso legame con le esigenze educative, con meriti e capacità: ogni anno più di 150 mila insegnanti su 800 mila cambiano cattedra in un travagliato percorso di avvicinamento alla posizione desiderata.
Pesa il ritardo nello sviluppo di un efficace sistema di valutazione delle scuole, che nell’esperienza degli altri paesi appare indispensabile complemento dell’autonomia scolastica. Per cambiare la scuola italiana si deve muovere dalla constatazione dei circoli viziosi che la penalizzano, disincentivano gli insegnanti, tradiscono le responsabilità della scuola pubblica. I problemi nascono qui, non da una carenza di risorse per studente destinate all’istruzione scolastica, che sono invece più elevate in Italia che nella media dei paesi europei.
Ancor più diretto e immediato, per un’economia avanzata, è il contributo allo sviluppo dell’università. Alcuni importanti interventi degli anni passati, dall’autonomia finanziaria alla valutazione della qualità della ricerca, attendono di essere portati a compimento. L’allocazione dei fondi pubblici dovrebbe privilegiare il finanziamento diretto degli studenti meritevoli e meno abbienti. Gli atenei dovrebbero potersi fare concorrenza, nell’attrarre studenti e fondi pubblici, con la qualità dei loro docenti e ricercatori, selezionati in base alla reputazione e remunerati di conseguenza.
[...]

Lo condividete?

venerdì 25 maggio 2007

Ondata qualunquista si.... ma surfabilissima... :D


Wow, come è bello il qualunquismo di Rizzo e Stella... Matrix confeziona una puntata antiquestaclassepolitica assoluta... bellissima... fra gli ospiti: Roberto Perotti sembrava Beppe Grillo :D, Pansa e Feltri (due insopportabili) incredibilmente Simpatici :) (ma sempre ridicoli)... Feltri addirittura ammette la superiorità morale della sinistra, non lo avevo mai visto cosi slanciato... sfottò sul Berlusca li aveva già fatti, ma stavolta si è superato alla grande...

Se qualcuno ha dei motivi di critica li voglio sapere... me li dica subito... perchè nel mio piccolo anch'io faccio l'intellettuale... (ok era una provocazione :p) ma davanti a cotanto qualunquismo ho finito gli argomenti... :o insomma a voler dire che per scardinare un pò l'Italianità, ben venga anche l'antipolitica.

Qui potete trovare la playlist per vedervi in streaming Matrix (altrimenti odiosamente frammentato):
playlist (okkio al link che è piccolo e ben nascosto fra gli spot ;-) )

Roberto Perotti per chi nn lo conosce è uno degli autori del paper seguente:
http://www2.dse.unibo.it/ichino/gipp_declino_18.pdf qui anche il video del talk: http://rivoluzioneitalia.blogspot.com/2007/05/il-criterio-internazionale-di-mussi.html

martedì 22 maggio 2007

Ondata qualunquista o voglia di riforme?















Quattro recenti libri che fanno pensare... rispettivamente:
pubblico impiego poco produttivo, politici privilegiati, liberi cittadini alienati dal lavoro forse troppo "indeterminato" anche nella forma, piuttosto che nel contratto... e dulcis in fundo la solita Italia piatta e dallo "sbadiglio" facile, che resiste al nuovo, che è allergica alla scienza, che non investe.

La scienza di provincia...



Luigi Nicolais ha parlato:
"uno dei problemi maggiori è mettere in contatto i centri, soprattutto quelli più piccoli, con le imprese.
I ricercatori però devono essere meno teorici"
La perfetta conoscenza dei meccanismi di concorrenza e mercato da parte del ministro, è tutta in questa frase... geniale... :o
Ora manca solo la Melandri al motoGP che dice a Valentino Rossi: "oh, mi raccomando vai piano ..."
Che senso ha un ministro che chiede di pubblicare su riviste di minor prestigio?
Spero sia un errore del giornalista...

domenica 20 maggio 2007

D'Alema il lungimirante...


D'Alema il lungimirante intervistato dal Corriere dice:

«Politica, crisi come negli anni '90»
D’Alema: la scarsa fiducia travolgerà il Paese, penso alla fine della Prima Repubblica. «Anche i sindacati hanno perso slancio, tutelano interessi di natura particolare»
[...]
Lei prima accennava alla trattativa sulle pensioni. I sindacati sono sul piede di guerra per questo e altri temi.

«Io ho un grande rispetto per i sindacati, però hanno perso anche loro lo slancio che ha caratterizzato l’azione del movimento sindacale, che era una forza generale che si faceva carico dei grandi temi dello sviluppo del Paese. Oggi non è così: il sindacato è molto più focalizzato sulla tutela di interessi, legittimi, ma di natura particolare. Questo vale anche per Confindustria, ovviamente, e per le altre organizzazioni economiche e sociali».
Il sindacato, però, dice che vorrebbe confrontarsi con un governo unito...
«Effettivamente, con un esecutivo non unito, i sindacati sono in difficoltà: è molto più faticoso trovare un’intesa. E qui si torna al grande problema del nostro Paese, che è quello di dare autorevolezza alla guida politica. Noi paghiamo lo scotto di non avere avuto la forza di fare le riforme. Io non chiedo la dittatura, però o noi troviamo il modo fare una riforma elettorale che porti con sé anche un rafforzamento dell’esecutivo e il superamento di alcuni meccanismi obsoleti, come il bicameralismo, o rimaniamo nella palude. E di questo tema dovrebbero farsi carico tutte le grandi forze del Paese».

Il discorso potrebbe essere perfettamente trasportato nel mondo università e ricerca.
Qui: http://rivoluzioneitalia.blogspot.com/2007/04/perch-sbagliamo-con-questo-metodo.html
http://www.flcgil.it/live/gallerie/manifestazione_nazionale_dei_precari_della_ricerca
ci vedo un pò di quella natura particolare di cui parla d'Alema. Ed è prorpio questa che mi fà dubitare sull'adeguatezza della comunità sindacale nel mondo università e ricerca.

ps: chiaramente D'Alema è una delle cause di suddetta crisi.

venerdì 11 maggio 2007

L'antieuropeista N.1



E' un pò che mi interrogo su chi sia il politico nostrano più antieuropeista...
e finalmente l'ho trovato!!!
Si è lui: Savino Pezzotta... anche Buttiglione e Bossi a suo confronto sono dei ragazzi... Pezzotta è sia contro i diritti civili (vedi l'ostentata rappresentanza al family day) sia contro il libero mercato (da buon sindacalista quale è)... Complimenti a lui...
rispetto a tutti i suoi colleghi politici è l'unico che riesce a manifestare con determinazione entrambi questi principi... bravo veramente.

Non seguire la direzione europea orientata su diritti civili e mercato, vuol dire essere contro i giovani... contro il futuro. Pezzotta in questo senso non si smentisce mai: chiacchiera solo di pensioni e di famiglia tradizionale... peccato lo fà pensandoli quasi come dei privilegi antichi da difendere... praticamente la famiglia se la possono permettere solo i benestanti che lo sono perchè magari nati tali (per questi il mercato è al massimo quello della frutta).
Guardando le foto e i video dalle principali testate:
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/politica/family-day-arrivo/family-day-arrivo.html
si vede benissimo che la partecipazione di giovani-individui è pressochè nulla: pensionati, genitori da 40 anni in su e bambini... gli unici pochi giovani presenti sono i papaboys portati dalle associazioni cattoliche (finanziate con l'8permille). :o

Forse Savino non ha capito che prima di essere famiglia e/o pensionato, si deve anche essere individui non umiliati.
Spero arrivi presto il voto a maggioranza nel consiglio europeo.

PS: Anche lui fa parte dei politici non laureati: Massimo D'Alema, Francesco Rutelli, Fausto Bertinotti, Bobo Craxi, Armando Cossutta, Enrico Boselli, Achille Occhetto, Claudio Petruccioli, Marco Follini, Maurizio Gasparri, Teodoro Buontempo, Gustavo Selva e Umberto Bossi, Stefania Prestigiacomo, Mario Landolfi, Gianfranco Micciche'.