giovedì 14 giugno 2007

Il consiglio ai giovani di Schioppa


mms://media.fastweb.it/WM9/raiclick/FMVRAI04000001080785.wmv
(andare avanti fino a 55 minuti e 40 secondi)

L'imminenza grigia del governo parla... rispondendo alle intelligenti (:o) domande del direttore.
Padoa Schioppa dice ad un certo punto che non è una questione di Gerontocrazia se i giovani non occupano posizioni importanti nella società. Secondo lui certe posizioni andrebbero "prese" (conquistate), quindi la colpa sarebbe dei giovani che non sono abbastanza intraprendenti e capaci.

Ora mi chiedo... Come fà un giovane a competere con il potere e i privilegi di un vecchio?
Ha mai pensato forse che la "lotta" è esageratamente impari?
Chissa se si ricorda il ministro, il numero di giovani (intraprendenti ?) presenti nell'ultima retata delle nuove brigate rosse... bhè loro in un certo senso certe posizioni sociali importanti se le volevano conquistare...

martedì 5 giugno 2007

Gruppi di Pressione


http://www.galileonet.it/blog/article/168/lobby-contro-lobby
bravo… quoto alla grande...
classico del corporativismo/lobbysmo all'italiana...

un'altro esempio (più subdolo) di taciti equilibri fra lobby, è anche questo in cui Mussi telefona in tono molto colloquiale a Montezemolo facendo battutine per poi raccontarcele... mi sembra che simulino di essere nemici quasi volendo dire: "tanto poi dietro le quinte siamo sempre colleghi di lavoro":
http://www.bda.unict.it/Public/pdf/AB2CECCD67FC5E19CF244A7CF05569AA.pdf
Montezemolo si è cuccato molti soldi dal governo (flebo governative FIAT, cunei fiscali etc.)… è fondamentalmente pappa e ciccia con Mussi. Queste modalità sembrano degli assist che si scambiano per far applaudire le folle e conquistarsi/mantenere il solito "potere straccione"…
Ormai è un gioco che fanno empaticamente in modo inconscio :o (l'unica cosa di cui sono perfettamente consapevoli è il potere)...
Purtroppo il risulato è il seguente, (i.e. le folle che applaudono) (scritto da chi lo ha sentito):

Molto stimolante invece il dibattito tenutosi fra il ministro Fabio Mussi e il docente di economia Roberto Perotti, a cui ha partecipato come mediatore Enrico Mentana (wow!). Mi aspettavo un incontro sì istruttivo, ma anche un po' noioso e invece mi sono dovuto ricredere: sono state molte le situazioni che hanno strappato più di un sorriso ad una platea abbastanza giovane. Scatenato nel ruolo di oratore Mussi che, galvanizzato per gli applausi scroscianti che piovevano dal pubblico, rarità di questi tempi, ha preso coraggio e ad un certo punto sembrava quasi un attore shakespeariano, piuttosto che un ministro. Per Perotti, uomo di tutto rispetto, evidente sconfitta dialettica ai punti, anche se alcune sue critiche sembravano corrette.

E poi mi voglio soffermare sull'altra lobby, quella dei titoli un vigliacchi... quella dei giornalisti insomma... il titolo del dibattito in questione è infatti: "LA PRIVATIZZAZIONE PER VINCERE I MALI DELL’UNIVERSITÀ?". Ma che ca%%o di titolo è?
La parola "privatizzazione" è a mio avviso sbagliata e strumentale e per niente polemica...! usata quasi come arma di "distruzione di massa"... quasi a terrorizzare le masse per farle obbedire.
si sarebbe qui potuto usare... che ne : "Concezioni Liberal per Università e Ricerca"... oppure "Più Europa per Università e Ricerca"!
"privatizzazione" cosi usata evoca, ad esempio, il recente problema sulla privatizazione dell'acqua (sbagliatissima) atta a favorire gli interessi degli azionisti (di multinazionali quotate in borsa), anzichè favorire gli interessi dei singoli cittadini. Oxford come Telecom? :o! bhè non direi proprio visto che Oxford è pur sempre un università pubblica.
L'università, fino a prova contraria, non può diventare una s.p.a. (sarebbe ridicolo), non è un infrastruttura strategica (vedi guerre e terrorismo) e non è un bene naturale visto che è frutto dell'uomo!!! grrr!

Scusate il volo-pindarico-pseudo-complottista-ultralinkato :-)
Cmq ha breve ci gusteremo il video-dibattito onde evitare certi sproloqui :D :
http://www.radioradicale.it/scheda/227059/privatizzare-luniversita
(appena lo aggiornano :) ).
Eccoli:
audio: http://download.radioradicale.it/store-10/MP443679.MP3
audio/video: http://download.radioradicale.it/store-10/RM443678.rm (non funziona in streaming... va scaricato)

sabato 2 giugno 2007

Finalmente c'è stato...


Il ministro Mussi e l'economista Perotti si sono incontrati al festival dell'economia per parlare di due diverse concezioni per università e ricerca. Purtroppo non hanno messo il video online... per ora c'è solo questo comunicato stampa .

C'è però un video interessante: http://www.festivaleconomia.tv/
FORMAZIONE, RICERCA, INNOVAZIONE E IMPRESA
coordina GIANCARLO SANTALMASSI - introduce FRANCESCO DAVERI

intervengono: ALBERTO BOMBASSEI, PIER LUIGI CELLI, JOHN MARTIN, FABIO MUSSI, UMBERTO PAOLUCCI, MARINO REGINI, MARCO SALA, GIANLUCA SALVATORI.
Qui ad un certo punto Mussi richiama il litigio fatto precedentemente con Perotti :D . Quindi il dibattito Mussi/Perotti deve essere stato interessante. Poi la solita tristezza di Mussi... si arrabbia quando il moderatore richiama all'attenzione "La Casta" dei politici. Continua successivamente con l'articolo di David A. King usato anche dalla Moratti dell'epoca... che dice che l'Italia è addirittura meglio degli USA nella ricerca :o. Questo articolo è stato smentito e strasmentito qui (oppure qui in tre semplici videopuntate 1, 2, 3).
Insomma antipolitica rulez: Mussi al potere dice le stesse str.....e della Moratti.

Se non riuscite a vederlo dal browser vi consiglio di usare il Video Player VLC o il QuickTime Player, inserendo il seguente link:
rtsp://streaming3.ifl.it/fe2007/mussi.mp4

venerdì 1 giugno 2007

Che Drago!!!



Bello il discorso di Draghi... peccato che per avere Draghi e la nuova (funzionante) Banca d'Italia, il "fuoco" lo ha dovuto sputare la solita Italia degli scandali... a colpi di magistratura su fazisti e furbetti del quartierino...
Invece l'ondata qualunquista sui privilegi dei politici non è bastata... :( Ci voleva anche la magistratura... dato che ormai l'unica forma che fà andare avanti la baraccaItalia è quella dello scandalo & magistratura!
Davanti a questo pessimismo della ragione che non può che essere attratto dall'antipolitica, c'è comunque l'ottimismo della volontà di questo Draghi che in perfetto stile anglosassone ci ha esposto un discorso veramente condivisibile...

Ecco il pezzo riguardante istruzione università e ricerca:

[...]
L’istruzione si conferma al primo posto fra i campi dove un cambiamento forte è necessario. La bassa collocazione del nostro sistema scolastico nelle graduatorie internazionali ha una caratterizzazione territoriale che merita attenzione. Al Sud i divari nei livelli di apprendimento sono significativi già a partire dalla scuola primaria, tendono ad ampliarsi nei gradi successivi: un quindicenne su cinque nel Mezzogiorno versa in una condizione di "povertà di conoscenze", anticamera della povertà economica. Il ritardo si amplia se si tiene conto dei più elevati tassi di abbandono scolastico. L’esistenza di un divario territoriale così marcato mostra che il problema non sta solo nelle regole, ma anche nella loro applicazione concreta.
In Italia il reclutamento dei docenti, la loro distribuzione geografica e fra le diverse scuole, i percorsi di carriera sono governati da meccanismi che mescolano, a stadi diversi, precarietà e inamovibilità. La mobilità ha scarso legame con le esigenze educative, con meriti e capacità: ogni anno più di 150 mila insegnanti su 800 mila cambiano cattedra in un travagliato percorso di avvicinamento alla posizione desiderata.
Pesa il ritardo nello sviluppo di un efficace sistema di valutazione delle scuole, che nell’esperienza degli altri paesi appare indispensabile complemento dell’autonomia scolastica. Per cambiare la scuola italiana si deve muovere dalla constatazione dei circoli viziosi che la penalizzano, disincentivano gli insegnanti, tradiscono le responsabilità della scuola pubblica. I problemi nascono qui, non da una carenza di risorse per studente destinate all’istruzione scolastica, che sono invece più elevate in Italia che nella media dei paesi europei.
Ancor più diretto e immediato, per un’economia avanzata, è il contributo allo sviluppo dell’università. Alcuni importanti interventi degli anni passati, dall’autonomia finanziaria alla valutazione della qualità della ricerca, attendono di essere portati a compimento. L’allocazione dei fondi pubblici dovrebbe privilegiare il finanziamento diretto degli studenti meritevoli e meno abbienti. Gli atenei dovrebbero potersi fare concorrenza, nell’attrarre studenti e fondi pubblici, con la qualità dei loro docenti e ricercatori, selezionati in base alla reputazione e remunerati di conseguenza.
[...]

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